Freefolk & Free Words pt. 6

Calabria Extra-Ordinaria

Svegliarsi presto per l’età ha i suoi vantaggi. Si possono fare tante cose. 
Tipo colazione alle 6 con il concierge, prendere il bus per arrivare in stazione con ampio anticipo perché i taxi sono non prenotabili da ieri sera per le troppe richieste (sic!), leggere gli articoli su uno dei blog di Dario, mandare sms di auguri per il compleanno di Gianluca, tentare incontro all’alba con Enzo, compagno delle scuole superiori che intercetto casualmente essere anch’egli a Bologna, venir coinvolto in conversazione fronte stazione tra ragazzi che hanno visibilmente trascorso la notte fuori e che si prendono in giro, dare informazioni ad un turista che si è perso nel centro di Bologna, cambiare un orario di treno acquistato erroneamente, mandare sms alle 7 per svegliare un amico.
Imbattersi nella promozione regionale della mia-nostra-loro splendida Calabria, dare il buongiorno a Monica e lanciarsi con lei in analisi e politiche economico/sociali. 
Analisi che smorzo subito perché quando dormi 4 ore e arrivi agilmente in una stazione treni di una città da una zona che non hai mai visto – ok signor Maps – e ripensi ai due anni e mezzo di docenza e viaggi a/r per Udine, all’anno milanese, ai molti spostamenti al di sotto del 41mo parallelo, per lavoro o piacere, dover nuovamente constatare quanto i trasferimenti inter-regionali in Calabria siano una Via Crucis Sine Die, rischierebbe di rovinare una domenica iniziata tutto sommato senza scossoni.
Dopo una energica serata musicale e umana con Peppe Voltarelli la Band e gli amici incontrati in una gremita e “calda” piazza San Francesco.
Il treno è partito.
Di fianco a me è seduta, lato finestrino, una ragazza nipponica dormiente e infreddolita. Ha aperto un occhio, le ho offerto la giacca, si è girata dall’altro lato.
Io mi accingo a riprendere LA RESTANZA di Vito Teti, iniziata al viaggio d’andata!

Fate i bravi
mg

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