Freefolk & Free World pt.9

“Mi piace l’odore delle lenzuola stese ad asciugare nella stanza degli strumenti musicali”.


Potrebbe essere l’incipit di un film sulle simpatiche avventure di una giovane aspirante rockstar cresciuta a suon di musica flower power molto prima che gli elicotteri si palesassero dinnanzi gli occhi.
Ma è soltanto una semplice odierna condizione.
Quando, dopo un anno vissuto in quattro case, alberghi e b&b, ci si dedica alla pulizia totale della “propria” abitazione si è pronti a tutto. 
Anche alla prova “formiche in dispensa”, superata brillantemente, agghindati di tutto punto dopo una doccia rigenerante. Attenti come sempre ad aprire e chiudere l’acqua per cercare di abbassare il consumo procapite e provare a contrastare la deriva No-Sic di parte di una società la cui materia grigia si sarà ibernata a furia di abbassare i gradi dei condizionatori.
Si riemerge all’alba dopo una noche muy caliente per tuffarsi nella realtà che è tutta un teatro. Laddove il teatro diventa realtà col suo bagaglio di gioie e dolori, pronte a stringerti la mano quando meno te li aspetti.
Si nuota in un acquario di pensieri mentre si decide di raggiungere il centro città, non prima di aver predisposto una lavatrice in orari a tariffa contenuta, pensando che si, è giusto omaggiare chi è nella quinta dimensione. 
Solo dopo ritornare a casa a stendere ciò che dal cestello sarà riemerso immacolato, si spera.
Ed ecco che la realtà diventa teatro al suo piu alto grado di stupefacenza: in quel momento preciso dell’unico giorno nel quale si è scelto di stendere all’aperto, ci si affaccia con in mano una bella bacinella viola e dinnanzi gli occhi non elicotteri e odore di napalm ma polvere e ruspe che hanno intanto iniziato a smantellare la strada sottostante il balcone di una delle 4 case, ancora, ancora, ancora, ancora, ancora.
Per la quinta volta in 10 anni si supera la quarta parete, imprecando e sorridendo.
I fili esterni sui quali stendere, come pentagrammi da riempire, restano vuoti. 
Anche per loro oggi è giorno di silenzio.

Esco a far due passi, alla ricerca di altri odori, di altri pensieri.

Fate i bravi
mg

Pic. Mauro Nigro @ Teatro dell’Acquario (Cosenza)

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